domenica, aprile 01, 2007

Il Testamento




Se state leggendo queste memorie vuol dire che io sono morto. Poco male, so che non mi rimpiangerete molto a lungo, ma ora siete qui a sentire il mio testamento. Lo sapete che non sono per nulla creativo, per questo vi lascio il testo di una canzone di De Andrè, che si chiama per l'appunto "il testamento"

'Quando la morte mi chiamerà,
forse, qualcuno protesterà,
dopo aver letto nel testamento
quel che gli lascio in eredità
non maleditemi, non serve a niente
tanto all'inferno ci sarò già

Ai protettori delle battone
lascio un impiego da ragioniere
perché provetti nel loro mestiere
rendano edotta la popolazione
ad ogni fine di settimana
sopra la rendita di una puttana

Voglio lasciare a Biancamaria
che se ne sfrega della decenza,
un attestato di benemerenza
che al matrimonio le spiani la via
con tanti auguri per chi c'è caduto
di conservarsi felice e cornuto

Sorella Morte lasciami il tempo
di terminare il mio testamento
lasciami il tempo di salutare
di riverire di ringraziare
tutti gli artefici del girotondo
intorno al letto di un moribondo

Signor Becchino mi ascolti un poco
il suo lavoro a tutti non piace
non lo considerano tanto un bel gioco
coprir di terra chi riposa in pace
ed è per questo che io mi onoro
nel consegnare le la vanga d'oro

Per quella candida vecchia Contessa
che non si muove più dal mio letto
per estirparmi l'insana promessa
di riservarle i miei numeri al lotto
non vedo l'ora di andar fra i dannati
per riferirglieli tutti sbagliati

Quando la morte mi chiederà
di restituirle la libertà
forse una lacrima forse una sola
sulla mia tomba si spenderà
forse un sorriso forse uno solo
dal mio ricordo germoglierà

Se dalla carne mia già corrosa
dove il mio cuore ha battuto il tempo
dovesse nascere un giorno una rosa
la do alla donna che mi offrì il suo pianto
per ogni palpito del suo cuore
le rendo un petalo rosso d'amore

A te che fosti la più contesa
la cortigiana che non si dà a tutti
ed ora all'angolo di quella chiesa
offri le immagini ai belli ed ai brutti
lascio le note di questa canzone
canto il dolore della tua illusione
a te che sei per tirare avanti
costretta a vendere Cristo e i santi

Quando la morte mi chiamerà
nessuno al mondo si accorgerà
che un uomo è morto senza parlare
senza sapere la verità
che un uomo è morto senza pregare
fuggendo il peso della pietà

Cari fratelli dell'altra sponda
cantammo in coro giù sulla terra
amammo in cento l'identica donna
partimmo in mille per la stessa guerra
questo ricordo non vi consoli
quando si muore, si muore soli
questo ricordo non vi consoli
quando si muore si muore soli'

E poi aggiungo una strofa io stesso, perdonatemi, ma non sono capace di scrivere in rima. A buon intenditor poche parole.

Alla tribù delle cozze-bigotte
lascio la foto di un bell'altare,
perchè loro san sempre cosa fare,
al di là del bene e del male,
perchè loro han sempre ragione,
non importa l'altrui opinione,
perchè loro han sempre ragione,
non importa l'altrui opinione.

Ed ora un ultimo paio di cose.
Lascio in eredità ai miei veri amici, quelli che anche se non vedo da tempo immemore continuano a rimanermi vicini, quelli che se talvolta non sto con loro non fingono di essersi offesi, quelli che se devono criticarmi sanno criticarmi e soprattutto sanno farlo con me, beh, insomma, lascio loro il mio blog, se vogliono possono leggerlo, distruggerlo, possono aggiungerci qualcosa su, possono magari anche pubblicare questo mio testamento. Lascio inoltre loro tutti i miei libri, e sceglieranno loro come spartirli, sapendo che quelli che io preferisco sono quelli di meditazione, quelli mistici, quelli di indagine delle religioni.

Poi, più in particolare, lascio a Marianna un cagnolino che prima stava a via S.Croce e che ci fece passare un inferno, lascio a Margi il bacio che non le ho mai dato (dai, non ci voleva 'a zingara per capire che mi è piaciuta molto per un periodo) e lascio a Dazio il manuale dell'Anticristo:come diventare Papa e demolire la Chiesa.
Poi se vi avanza qualche cosa fate voi perchè non ho molta voglia di continuare...

5 commenti:

Anna ha detto...

Allora...

Non è di certo bello parlare male di un morto, ma Aniello diceva di odiare l'ipocrisia (dalle sue azioni non sembrerebbe), e quindi suppongo che, pur dovendomi ascoltare da non so dove, gli farà piacere che io parli apertamente.

Nella vita, caro Aniello, si è posti costantemente di fronte a delle scelte. Nessuno di noi è depositario della verità, dunque nessuno di noi sa con certezza assoluta cosa sia giusto e cosa sbagliato. Nonostante ciò bisogna pur scegliere, e quindi un’opinione bisognerà pur farsela. Detto ciò a mio parere vi sono delle cose che sono evidentemente sbagliate, e chi sceglie di non sceglierle viene additato come persona che pensa di aver sempre ragione, come persona che giudica, che si sente superiore da chi sa che sono sbagliate, da chi sa di aver torto, da chi si sente già colpevole e inferiore. Per non aggiungere che la verità fa male a chi non vuole sentirla.

Gli amici veri esistono nel momento in cui stabiliamo con loro relazioni profonde. Per far questo dobbiamo essere SEMPRE autentici, veri, aperti; dobbiamo dar loro la possibilità di scavare nel nostro profondo, di conoscerci per quello che siamo, di conoscere i nostri pensieri, le nostre emozioni, i nostri sentimenti. Far pensare di essere in un modo e poi all’occorrenza comportarsi in un altro, dire bugie spicciole, costruirsi un personaggio (e non saperlo neanche interpretare bene) e circondarsi di persone che servono solo a farci compagnia non vuol dire avere amici veri.

Di certo, caro Aniello, la tua compagnia non era per tutti un impellente bisogno; ridurre il tutto a “se talvolta non sto con loro non fingono di essersi offesi” mi sembra particolarmente spicciolo e riduttivo. Il problema non è stare o no con te, quanto ricevere da te (e non solo) un minimo di rispetto. Che volete che importi (e soprattutto a chi) voi riuniti durante le vostre sedute cosa facciate. Sarebbe gradito, però, che ogni tanto vi ricordiate che oltre ai cazzi vostri ci sono quelli degli altri, e che però ve ne ricordiate quando serve agli altri, non a voi. Sarebbero gradite autenticità, sincerità, pulizia (non solo fisica), onestà. Sarebbe gradito che voi per una volta parlaste apertamente e onestamente, senza mezzucci, bugie da quattro soldi, frottole e deliri.

Detto questo passo al punto. Io non ho nessuna intenzione di togliere ad alcuno il saluto e la parola. Non l’ho fatto finora e non ho fatto alcun gesto che potesse lasciarlo intendere. Né io, né nessun altro. Il fatto che io ti parlavo e Germana mi tirava per un braccio o te lo sei sognato o te lo sei inventato, scegli tu quello che preferisci. Siate meno egocentrici per cortesia. Il punto è che, dati certi vostri comportamenti, e non certo quelli a cui pensi tu, dato che non sono vostra madre e, oltre a dispiacermi per la vostra salute e a farmi una risata per la vostra poca maturità, la cosa non mi riguarda minimamente, io e altre persone ci siamo resi conto che non ci interessa avere con voi un rapporto stretto. Rapporti civili, tutto qui. Nessuno è offeso, nessuno è arrabbiato, nessuno è alterato. Semplicemente vogliamo, anzi voglio, parlo solo per me, amici, e non compagni.

A buon intenditor poche parole.

Aniello ha detto...

Bello il commento e spero di parlare di persona... comunque non ho detto di odiare l'ipocrisia
Ho detto che io stesso sono ipocrita :-D
Ho detto che odio chi è ipocrita, ma non se ne rende conto, che è ben diverso... pensaci, siamo tutti un po' ipocriti.

Anonimo ha detto...

Cara Anna,pensi di non essere una di quelle persone che non giudica? beh nel tuo commento hai fatto proprio quello in ogni riga.Prima di tutto devo dire che io personalmente ho sempre ricevuto MOLTO rispetto da Aniello...e già qui ti sbagli,anche perchè l'ha sempre fatto con tutti non solo con me....che spesso non la pensi come te, non vuol dire che non ti rispetti.Per il fatto che noi ci siamo fatti i cazzi nostri,anche tu non hai fatto altro in gita.é inutile che ti nascondi dietro quell'invito (la seconda sera) di andare a fare una passeggiata sul mare,dicendo cosi di aver dimostrato che tu volevi che la classe fosse unita in gita.Quell'invito era solo un invito a fare quello che volevi tu,e non un punto di incontro tra le due parti (la seconda parte non voleva andare a fare la passeggiata con la Barbarisi)di conseguenza se noi volevamo fare i cazzi nostri ( e lo ammetto) pure voi volevate fare i vostri.Inoltre se ci tenevate tanto a recuperare il rapporto con la classe,perchè non ho mai sentito proferire le parole " we ma voi che fate stasera? ci vogliamo unire?",invece di continuare a stare tra di voi.?Inoltre come ti permetti di dire che siamo immaturi.nessuno in gita è stato male per qualcosa che abbiamo fatto nelle nostre "sedute"...proprio perchè da persone mature tutti si sono imposti limiti...era solo un modo per stare in compagnia...come tu ti bevi la birra il sabato,anche noi abbiamo passato del tempo cosi...tra amici...senza fare nulla di male.Io stamane tra l'altro mi sono confrontata ad es. con Virginia e Francesca e ho trovato persone aperte al dialogo,con la quale ho risolto le divergenze...da persone mature........................Se hai deciso di rimanere sulle tue ( tu e altre persone) e non avere altri rapporti se non quelli di saluto.....non risolvendo i problemi.......beh a me dispiace per voi........

Anonimo ha detto...

Nello, non so per gli altri, ma per me sin dal primo anno sei stato uno degli amici più onesti e leali, del quale mi sono sempre fidato, non riesco proprio ad immaginarti come una persona ipocrita, forse un pò schizzato e incoerente, ma sempre una figura su cui fare affidamento. Si vede che delle persone dopo 5 anni non sono ancora riusciti a conoscerti veramente. Detto questo.... QUANDO CACCHIO TI DECIDI A VENì UN P0' A MONTEMILETTO?!!!! TI FACCIO CONOSCERE QUALCHE AMICA MIA!!!!!!! (ORESTE)

Dario ha detto...

Sono veramente onorato di ricevere in dono il manuale dell'anticristo, anche se credo che questo libro possa risultare più utile ad Italo che a me;ma a parte questo non vedo l'ora di diventare papa per demolire la chiesa....!!!

Secondo me tutta la questione che è nata dalla gita deriva da alcuni fatti fondamentali: innanzi tutto, siamo una classe di 26 persone diverse, anche profondamente diverse, e in quanto tale non possiamo essere un gruppo UNITO di persone che (esagero per iperbole) si amano e condividono tutto. Nella mia seppur breve esistenza ho capito che mettere insieme tante persone è difficile, soprattutto se il gruppo è formato da persone diverse, come nella nostra classe.
Questo non implica che non possiamo essere amici, anzi, personalmente ho sempre avuto rapporti se non buoni, almeno non negativi (almeno credo) con tutti, chi più e chi meno; Ma non è così per tutti.
Le antipatie ci possono stare, così come le grandi amicizie.
Secondo me, la classe è troppo variegata per essere un gruppo unito : questa pretesa è stupida e in questi giorni è risultato chiaro: possiamo essere amici, ma non grandi amici (cito Anna: "io e altre persone ci siamo resi conto che non ci interessa avere con voi un rapporto stretto. Rapporti civili, tutto qui. Nessuno è offeso, nessuno è arrabbiato, nessuno è alterato. Semplicemente vogliamo, anzi voglio, parlo solo per me, amici, e non compagni").
Ma questo doveva essere chiaro già da tempo. Parliamoci chiaro: stanno assieme le persone che hanno qualcosa da condividere, ma non qualcosina: molto da condividere.
Se vi avessimo invitato in camera nostra, care anna, germana et cetera, sareste venute sapendo cosa avevamo in mente di fare? Non credo proprio. E quando dite che non ve ne frega proprio niente, personalmente ci credo poco, perche se non avessimo avuto tali progetti, secondo me il pensierino a venire da noi ce lo avreste fatto, anche se noi non vi avessimo chiamato. Ma può darsi che mi sbaglio, e spero che se mi sbaglio mi correggiate.
Se il problema è il rispetto, non mi è sembrato di mancare di rispetto a nessuno: ma anche qui può essere che mi sbaglio, d'altronde non sono perfetto e non aspiro ad esserlo. Per quanto riguarda aniello, ha sempre avuto rispetto verso di me.
Per quanto riguarda invece la prima sera, se noi ci siamo fatti i cazzi nostri, potevate fare lo stesso anche voi e divertirvi, piuttosto che incazzarvi; ma deduco che non ci siete riusciti. Non solo, vi siete, anzi ci siamo, solo "intossicati" la gita ed il ritorno;anche l'anno scorso la classe si era divisa, ma tutto questo casino non lo abbiamo fatto.
Non voglio poi entrare nello specifico delle varie sere, sia perchè non ne ho voglia, sia perchè ho gia scritto abbastanza. Spero che possiamo mettere una pietra sopra a questa storia al più presto, perchè mi sono già rotto i cosiddetti di questi discorsi su rispetto, ipocrisie, falsità ed immaturità (germana dice che siamo "così" [gesto con le mani]: ma come la mette nome con il celebre "maglio" di Gustavo? {è una battuta di pessimo gusto}); su amici veri e amici finti. Siamo compagni di classe, possiamo avere un buon rapporto, qualche grande amicizia c'è, ma come era chiaro già dalla prima e dalla seconda, non siamo fatti per stare tutti insieme. Prendiamone coscienza: non è un caso che si siano formati già da subito i gruppetti; non è un caso che non siamo mai usciti un sabato sera tutti insieme (mentre in molte altre classi è successo).