venerdì, giugno 08, 2007

-Green Flash-



"Quel giorno, quando sentirò che qualcosa in me starà cambiando, mi fermerò un istante, mi raccoglierò in preghiera e suggerirò a Dio di continuare a farsi i fatti suoi.

Quel giorno, quando la signora dagli occhi di ghiaccio si calerà sul mio volto per baciarmi, non opporrò resistenza e mi lascerò trascinare nell'infinita voluttà e lussuria dell'ultimo bacio. Cosa pensate ci sia di più bello dell'ultimo bacio? Sarà di sicuro l'ultimo... Di primi baci ne avrete avuti tantissimi, ognuno sarà stato bello e diverso, ma ognuno sarà stato dato con la consapevolezza che ce ne sarebbe stato un altro e poi un altro e poi un altro ancora... ma l'ultimo è l'ultimo.

Quel giorno, quando il mio corpo cadrà inerte e verrà raccolto dal Grande Netturbino per poter essere riciclato, non sarò lì a vederlo cadere, ma guarderò in tutt'altro luogo, starò verosimilmente guardando una cartina che mi spieghi da che parte andare per raggiungere l'oltretomba.

Quel giorno, quando avrò chiesto indicazioni a Qualcuno, scoprirò che non vorrà rispondermi, poichè nonostante in tutta la mia vita gli abbia sempre chiesto una mano, mai ricevendola, gli avrò chiesto, in punto di morte di continuarsi a farsi i fatti suoi. Altri, invece, avendogli intimato per tutta la vita di farsi i fatti suoi, in punto di morte gli avranno chiesto aiuto, e saranno aiutati.

Quel giorno, quando ormai mi sarò perso e riuscirò a vedere nient'altro che il raggio verde che esala il sole alla sua morte dietro l'orizzonte, quando ormai non saprò più dove andare perchè i vivi non avranno più posto per me e non conoscerò la strada per andare dai morti, sarò libero ed infelice.

Quel giorno, quando ormai voi mi definirete morto e Loro mi definiranno scomparso, o meglio, perduto, lei sarà lì a cercarmi, per farmi capire le cazzate che ho fatto nella vita.

Quel giorno, quando lei mi troverà e mi condurrà per mano nel posto felice o infelice che si trova al di là di questo mondo, sarò prigioniero, di nuovo prigioniero di lei, perderò la mia libertà tanto veementemente ricercata, ma rivivrò felice.

Quel giorno, quando rinuncerò alla mia libertà, vivrò nuova vita, e non attenderò nuova morte per affermare me stesso, ma afferrerò urlante i ceppi della mia prigionia per scrivere col sangue le lettere NOI"

A. Colaf