mercoledì, agosto 15, 2007

It's been a Long John



It's been a Long John, guys.
Ma che significa? Beh, diciamo che John può anche essere letto come Journey e così ha più un senso, ma allora, perchè John e non journey? Chi è John?
La domanda che coglie appieno il nocciolo della situazione, è, piuttosto, che cosa è John.
John è stato il nostro compagno, il nostro amico, a tratti è stato motivo di litigio, ma è rimasto sempre fedele e si ergeva dritto in ogni difficoltà.
Long John è un gelato.
Sì, avete ragione, sto dando fuori di matto, sto proprio parlando di un gelato, vi autorizzo a fare commentini cattivi sul mio stato di salute psichica.
Come ho conosciuto John? La prima sera della nostra vacanza, ero seduto al bar "La Playa" guardando il nulla (sport preferito della gran parte di noi), quando ho finalmente deciso di dovermi muovere, avrei trascinato pesantemente le mie stanche membra fino al bancone del bar ed avrei preso un gelato, un bel gelato rinfrescante che mi avrebbe rimesso in sesto, in settimo ed anche in ottavo, già che ci siamo. Lui era lì ad aspettarmi. La sua immagine spiccava su tutte le altre e mi chiamava, la sua forma simil-fallica, se da un lato era repellente, dall'altro rievocava in me sentimenti ancestrali che volevano uscire fuori ed esplodere; oramai era troppo tardi per tirarmi indietro, era diventata una questione di orgoglio: dovevo accettare la sfida o soccombere.

La battaglia si è però rivelata molto meno ardua del previsto.
Una volta caduto nelle mie mani John, si è dimostrato docile, si lasciava mangiare senza opporre resistenza e soprattutto era maledettamente buono e rinfrescante; abbiamo scoperto (neanche troppo a malincuore) che provoca dipendenza, in quanto non ne abbiamo più potuto fare a meno, ma certamente era un gran bel gelato.
John è stata la prima cosa interessante nella quale ci siamo imbattuti e gli sono rimasto profondamente legato, perchè tutto sommato la prima cosa interessante di una esperienza iniziata ex novo, è destinata a rimanere impressa.
Ovviamente poi ce ne sono state altre, tante altre, e non ho tenuto un diario per poter scrivere tutta la massa di cavolate che capitavano, e la gente strana che conoscevamo (in effetti sembra che avevamo una calamita verso la gente strana noi...), ma il punto di partenza è stato questo.
Mi chiamo John, Long John. (da leggersi ad alta voce, con tono maestoso)

Se devo essere sincero, però, mi aspettavo di meglio, avrei voluto conoscere qualche altra persona.

Ma quelle che abbiamo conosciuto erano tutte a loro modo un po' "speciali" (mi si passi la licenza poetica).
A partire dal tizio strano amante di Jerry Calà.
Lo abbiamo conosciuto in spiaggia, dopo aver effettuato un gioco e ci è sembrato fin da allora un po' misterioso; la sua lingua arcaica che affondava le proprie radici direttamente nel subconscio, saltando spesso la coscienza risultava talvolta incomprensibile e molti dei concetti da lui espressi non erano necessariamente chiarissimi, ma è risultato essere lapalissiano fin dal primo istante che quando si parlava di musica gli si illuminavano gli occhi. Amava gli Oasis, quelli di Bari, però. E nonostante fosse barese non sapeva tradurre quello che dicevano.
E poi sul suo lettore MP3 c'erano "tante altre musiche", come Diego Abatantuono, Jerry Calà e dulcis in fundo: Emilio.
Lancio un sondaggio: chi diamine è Emilio?
So soltanto che da quel momento in poi il nome del nostro tipo strano è diventato Emilio (il nuo nome era un altro, ma lo ometto per privacy), detto anche "il nostro problema alto un metro e ottanta" o più affettuosamente "il male assoluto".
Sfortunatamente (?) domenica sera è partito e non abbiamo potuto approfondire la sua conoscenza, ma sarebbe poi tornato venerdì sera, col fratello, un ragazzo simpaticissimo e intelligente, che avrà un ruolo chiave in questa storia.

Vorrei inoltre parlare di un'altra persona.
Un ragazzo simpatico, con un po' di ritardo mentale, che lo rendeva aperto e socievole, anche se gli impediva di essere un matematico. Ne siamo certi? Io qualche dubbio ce l'ho.
Altro gioco aperitivo al bar "La Playa".
Bisognava far rotolare una pallina lungo due fili tesi e farla cadere in un bicchiere d'acqua posto sotto di essi, con due tentativi a disposizione di ognuno.
"Secondo me la signora qui presente farà tre modulo due, ovvero uno" erano le sconcertanti parole che io avevo proferito, al termine delle quali, il nostro (che chiameremo Claudio) si gira e dice "E' vero".
E' stato sconcertante.
Le operazioni in modulo non sono nè concettualmente nè praticamente difficili, ma per conoscerle bisogna aver fatto studi avanzati, poichè non si usano molto di frequente; la mia operazione era giusta, poichè "è vero" che 3 mod 2 = 1 e sono sicuro che "è vero" deve essere maturato nella mente di Claudio per chi sa quale arcano motivo, ma tant'è che detto lì, in quel preciso istante era semplicemente surreale.
Ma la siutazione sarebbe precipitata.
Il nostro passo successivo è stato quello di prendere la navetta per tornare all'appartamento.
Ovviamente Claudio era lì.
Ci chiede qualcosa a proposito di uno zaino nuovo (o forse di una navetta nuova, le interpretazioni sono contrastanti) - frattanto l'autista della navetta era salito a bordo - poi mi chiede: "dove è Michele?".
Ora, chi è Michele?
Sarà il suo amico immaginario, ho pensato, e allora gli ho risposto come se mi avesse fatto una domanda normalissima e la mia fosse una risposta normalissima, "Michele? Penso che stia a casa".
Frattanto il nostro viaggio in navetta era finito e tutti (o quasi) avevano salutato l'autista chiamandolo per nome.
Mi ci è voluto un po' di Gin Lemon (preparato con veri limoni), per svelare l'arcano: Michele è l'autista della navetta.
La rivelazione, se da un lato è stata illuminante, dall'altro è stata umiliante.
Claudio (il cui nome era diventato frattanto "Michele"Smiley mi aveva fatto una domanda semplice e sensata, ma io credendo che fosse un po' "ritardato" (scusate la brutalità, leggetelo in senso dolce) ho pensato che fosse una domanda stupida e ne ho riso. Verosimilmente, però, lui avrà pensato che io fossi un idiota Smiley . Caspita, non l'hai visto salire Michele? Chi pensi la stia guidando la navetta?

Beh, non mi resta che augurare ad Emilio e Michele un buon continuo di vacanza, no?
Ci sn altre persone fantastiche che ho conosciuto (due in particolare), ma non è il caso di approfondire in questo post qui... non hanno molto a che fare con Emilio e Michele!
alla proxX

1 commento:

Aniello ha detto...

Ho scoperto chi è Emilio!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Emilio '89 dovrebbe essere un programma comico dell'89 appunto, al quale partecipavano molti comici oggi molto famosi ed aveva una sigla surreale e no-sense, che diceva qualcosa come:
"Se mi nasce un figlio lo chiamo Emiglio, sempre meglio di Basiglio" e proseguiva su questo tono...
Credo che l'Emilio in questione sia la sigla di Emilio '89 :D

Speriamo di aver risolto l'arcano