giovedì, agosto 17, 2006

Ennesimo articolo senza senso... "La notte"


Ed eccoci qui pronti a scrivere un nuovo intervento, simile agli altri per l'inestricabile confusione che vi regna e per la povertà di idee e di linguaggio, ma dissimile per quanto riguarda il tema che forse stavolta è cambiato.

E' incredibile ma mi è venuto un improvviso attacco di tristezza... era un po' che non provavo una sensazione del genere; è una sorta di velata malinconia, mi sento più leggero e al contempo più pesante, come se avessi perso un pezzo di me e qualcuno lo avesse rimpiazzato con una copia di un materiale diverso.
Sarà stato dopo aver letto l'elogio funebre scritto ad Uri Grossman dal padre scrittore, sarà per le migliaia e migliaia di persone che in questo momento stanno morendo e di cui non conosceremo mai nè un volto, nè un nome; sarà per il fatto che mi sto rendendo conto che l'essere umano, il piccolo gigante, si sta indebolendo e si sta piano piano spegnendo in un inesorabile crepuscolo, quasi come le divinità dell'età classica. Il crepuscolo. Sì siamo al lento tramonto dell'umanità: all'orizzonte la luce si affievolisce ed iniziano a spuntare timide e tremolanti le stelle di una nuova notte, una notte che sarà senza luna e senza fari che ci possano guidare. Una notte buia e tenebrosa. E si sa, purtroppo, che l'essere umano, per come lo conosciamo, ha una innata paura del buio, perchè in esso la sua ragione si appiattisce, si smarrisce, vede e crea mostri in ogni dove... e diventa egli stesso un mostro; la nostra rapida civiltà fatta di neon e di luci accecanti fa sì che noi non ci rendiamo conto che sta calando la notte e ci sembrerà di vivere sempre in un eterno giorno, ma la nostra natura ferina ed istintiva comprenderà appieno il cambiamento e guarderà più lontano di quanto non riusciamo a fare noi: la belva che è in noi tenterà di avvertirci, ma la sua voce verrà da troppo lontano per essere udita, si perderà nei meandri della nostra tesissima mente.
Ecco cosa mi ha reso triste. L'aver rilassato per un attimo la mente, l'aver reso la strada più percorribile ed il permettere alla voce selvaggia ed impaurita che strepitava nel profondo del mio essere di uscire fuori. Quel che ho udito anche solo per un attimo è stato inquietante; la voce mi diceva che mentre noi siamo qui a fissare il monitor del computer dimentichiamo sempre più noi stessi e l'universo in cui viviamo.Sovraccarichiamo la nostra mente con fardelli inutili e la portiamo prossima all'esaurimento, alla guerra totale, all'annientamento.E' quello che ormai fanno tutti in occidente: creano nuovi dei e non riescono a fare a meno di credervi. Pensate al bullismo, ormai sempre più diffuso ovunque. Pensate alle piccole associazioni malavitose. Pensate alle persone ammazzate per un cellulare. Pensate alle migliaia di persone che ogni anno cadono nel tunnel della droga. Pensate alle centinaia di focolai di guerra più o meno noti che sono presenti in tutto il mondo. Sono tutte conseguenze del fatto che sta arrivando la notte e non siamo pronti; vi rendete conto che nel XX secolo ci sono stati più morti nelle guerre che in tutti i secoli precedenti messi assieme? La sola II Grande Guerra ha causato 55.527.000 morti più 6.000.000 di persone uccise nei campi di sterminio nazista... stiamo impazzendo e forse avremmo bisogno di qualche attimo in più di calma. Vi siete mai osservati a fondo? Da quanto tempo non vi fermate sotto il cielo stellato a lasciare vagare la vostra ragione per mondi sconosciuti? Da quanto tempo non provate ad ascoltare i suoni che provengono dal mondo circostante? Beh, per quanto riguarda me... tanto tanto tempo. E quel che ho fatto ieri sera mi ha fatto capire veramente quanto fosse stato lungo questo periodo.
Prima di addormentarmi, ho mandato in sovraccarico il cervello, pensavo a tantissime cose in contemporanea e nella mia mente iniziavano ad aggirarsi spettri impazziti che vagavano senza una meta portando una lanterna accesa che emanava pensieri e pensieri e pensieri... non mi sono neanche avveduto di aver lasciato la finestra aperta. Ad un certo punto gli esseri primitivi che albergano dentro di me hanno iniziato a danzare attorno ad un fuoco, a cantare, a suonare tamburi a ritmi forsennati. E' stato proprio il suono di un tamburo che mi ha risvegliato. Gli spettri si sono improvvisamente accasciati e le loro lanterne, cadute a terra, sono andate in frantumi, non lasciando più intravedere i pensieri che emanavano fino a pochi istanti prima... improvvisamente nella mia mente c'è stato il silenzio più assoluto, come se fosse stato tranciato di netto un cavo tra il mondo del caos in cui normalmente viviamo ed un mondo soffice ed ovattato che abbiamo lasciato cadere nell'oblio; da fuori è venuto uno strepitare di grilli e qualcosa, forse un pipistrello è passato poco fuori dalla mia finestra con un battito d'ali fragoroso e deciso. I suoni diventavano sempre più forti e penetravano dentro di me... fin quando non si sono fusi assieme in un'orchestra affiatata per poi scomparire del tutto a causa del suono di quel tamburo. Tumb tumb. Tumb Tumb. Tumb Tumb. Il mio cuore è il tamburo che mi ha risvegliato; non dimentichiamo il nostro cuore. Quello che vi chiedo, se avete letto fin qui e se avete intenzione di commentare è soltanto questo: secondo voi, quale è la funzione della nostra mente?

Io credo che se non vogliamo che la notte ci prenda alla sprovvista dobbiamo dimenticare l'uso che abbiamo fatto finora della nostra mente e concederle qualche attimo di pausa, qualche attimo che in oriente chiamerebbero "meditazione", ma che io mi limito a chiamare "rilassamento". Se non vogliamo impazzire, lasciamo che i corridoi del nostro potentissimo ma delicatissimo strumento si liberino dalle sovrastrutture che abbiamo creato ogni giorno per tutta la nostra vita: Dio, il peccato, il perbenismo, l'odio, i nemici... e prepariamoci ad affrontare la notte del genere umano da esseri umani; solo così potremo sopravvivere in un mondo che sarà popolato da belve impazzite e dagli occhi di fuoco

9 commenti:

Aniello ha detto...

Il primo (e probabilmente unico) commento è anche questa volta il mio. Se la domanda è "sei impazzito?", la risposta è senza ombra di dubbio affermativa. Però nelle parole dei folli è sempre possibile trovare qualcosa di sensato.

Vi prego solo di rispondere alla domanda: quale è la funzione della mente? quanto è realmente importante la razionalità nella vostra vita quotidiana?

P.S:si accettano anche ingiurie e prese in giro per il livello di follia cui sono giunto. Tutta colpa di Nietzche ed Osho (due autori che non hanno molto a che fare fra loro, ma che letti contemporaneamente fanno il loro effetto)

Ciao ed alla prox!

Anonimo ha detto...

Premettendo che nn ho letto 1 riga di questo articolo senza senso x svariati motivi che sicuramente puoi capire... ti dirò che è un po' di tempo che ho imparato ad usare la mente anche nelle questioni dove il primo attore è il cuore.... ti dirò anche che mi sento molto meglio....forse vivo meno emozioni ma soffro decisamente di meno in quanto sn un tipo molto impulsivo che se si farebbe guidare dal cuore.. combinerebbe casini tutti i giorni.... cmq Aniello ti consiglierei vivamente di riguardarti.. fino a 15 giorni fa eri una xsona normale :DDD pensaci... ciao caro alla prox

Dario ha detto...

L'articolo non è del tutto privo di senso. Anzi penso piuttosto che in qualche modo sia una analisi della condizione dell'umanità nell'ultimo secolo.
Io credo che la nostra età sia-o comunque mostra impliciti segni che preannunciano un periodo di cambiamento.Come nel Seicento si credeva di avere oramai tutte le risposte a tutte le domande, ma poi arrivò un tale Galileo a dimostrare che nessuno aveva capito un tubero, allo stesso modo dopo la scoperta delle equazioni di Maxwell e di Faraday nell'Ottocento si pensava di poter risolvere ogni problema di fisica con le conoscenze del tempo,ma poi arrivò un tale Einstein a dimostrare che nessuno aveva capito di nuovo un tubero. Ora la scienza si trova davanti a nuove ed inquietanti prospettive: da una parte la consapevolezza che l'Universo è talmente vasto da essere considerato infinito e non potremo mai conoscerlo tutto (per cui da un giorno all'altro potremmo anche trovarci sul set di Independence day e non sarà piacevole), dall'altro la genetica e la bioetica ci aprono nuove ed imprevedibili porte. Questo determina un grosso sbandamento, non c'è più sicurezza nelle questioni scientifiche, tutto è relativo. Chi può dirlo dove siamo diretti? Cosa ci aspetta? Se non può dircelo la scienza o la filosofia, bisognerà ricorrere alla letteratura, al cinema, alla musica.Ma dato che sono tornato a casa alle 11 e mezza e ora è mezzanotte e mezza e sono stanco morto (forse ho preso un mojito di troppo) direi che è il caso di continuare domani

Aniello ha detto...

daziooo! allora l'hai assaggiato il mojito! come è?Meglio o peggio dello Zombie? ;-D

Comunque hai scritto il commento 10 minuti esatti prima che io lo leggessi e scrivessi quest altro commento qui...
Sul fatto che il mio intervento non sia totalmente privo di senso sono d'accordo anche io (credete veramente che lo avrei pubblicato se non vi avessi trovato anche una lontanissima traccia di un qualche significato? :D ) e sul fatto che l'idea sia quella di analizzare in modo sibillino l'umanità del secolo "breve" ci hai preso appieno. Per quanto riguarda l'interpretazione... beh ognuno può dire quel che gli pare, anzi vi sarei immensamente grato se tutti diceste la prima cosa che vi balza in mente dopo averlo letto.
Su questa interpretazione in particolare,poichè la ritengo interessante e poichè l'argomento mi stuzzica, mi soffermerei un po'... Ma soltanto dopo che Mr. Dazio from Dublin avrà completato il suo commento. Quindi: a domani!

Dario ha detto...

E' arrivato il momento per Mr Dazio from Dublin di terminare il suo commento...e comunque il mojito è molto meglio dello zombie, almeno secondo me, ma va bevuto più lentamente perchè il rum si sente molto di più.

In ogni caso, stavo dicendo che per capire i nostri tempi bisogna far riferimento alla letteratura, alla musica, al cinema e così via.
So che quello che mi accingo a fare è molto impegnativo, e probabilmente scriverò molte boiate, ma voglio provarci lo stesso.
Io credo che oggi ci troviamo nel pieno di quella corrente di pensiero da molti definita relativismo e boicottata dalla santa madre chiesa, per cui si tende sempre a vedere la realtà da punti di vista che variano da singolo a singolo; ciò porta anche ad una confusione tra le idee di "bene" e "male", ad una mescolanza di punti di vista.
Ad esempio l'eutanasia, argomento molto controverso su cui faccio un brevissimo riferimento e sul quale si potrebbe discutere molto, ma non è la sede ne il momento di discuterne: per un tizio oramai morto cerebralmente, cioè incapace di vivere ed in attesa solo della morte, la morte è attesa come se fosse un bene, una liberazione dalle pene di questa vita; ma quanti di noi sarebbero d'accordo con lui sul fatto che la morte è un bene? Secondo me quasi nessuno.
Inoltre molti film di successo hanno avuto successo perchè presentavano delle storie da prospettive diverse; come ad esempio "il Sesto Senso" oppure un altro film con Nicole Kidman che parlava di fantasmi che ora non ricordo proprio come si chiama. Oppure "Nickname:Enigmista":relativismo concentrato al 99%.
Per parlare di letteratura, cito "le uova del dragone", romanzo scritto da NonMiRicordoQualeAssociatoAllaFiammaTricoloreMSI, nel quale viene mostrata l'occupazione tedesca in italia dagli occhi dei tedeschi, che si nascondevano in dei nascondigli (le uova del dragone, appunto) per combattere gli americani. Ancora, parliamo di "Tre metri sopra il cielo" e del nuovo irresistibile (certo) romanzo di Moccia, "ho voglia di te". Io non li ho letti, ma ho letto un commento su "la repubblica" o su "il mattino", in cui si diceva che questi libri sono privi di un significato di fondo, manca una chiara distinzione tra bene e male.Non so se ciò è vero, ma avendo visto il film di "tre metri sopra il cielo" non fatico a crederci. Comunque, stringiamo un pò il discorso, quello che volevo in fondo dire, è che con tutto questo relativismo si è perso di vista l'idea di qualcosa di universale che accumuna tutti e in cui ognuno si riconosce e condivide. Ognuno di noi è più solo di prima e non sa cosa fare.Ognuno di noi è un Individuo. E' a questo punto che io raggiungo lo zen della minchiata, la sommità della cazzata e il massimo delle frasi azzardate che se le sentisse il mio prof di filosofia di metterebbe -9, è il punto in cui il capitalismo raggiunge il suo apice e viene a riempire le fragili esistenze degli uomini.
Il capitalismo da uno scopo agli uomini, dà un senso alle nostre vite. Siamo tutti più soli, ma ognuno ha uno scopo nella vita, che è il denaro.E così il mondo tira avanti per una cinquantina d'anni, il tempo di sconfiggere il grande nemico che mina la società dell'Individuo, cioè la società della Comunità, Il comunismo.
Ma poi? boh...
L'uomo è sempre più solo, ma non si sente solo perchè si trova qualcosa da fare. E chi non crede al Dio Denaro? Ha due vie da seguire: o ci crede o resta indietro.E' la conseguenza logica e naturale dell'ascesa della borghesia iniziata mille anni or sono e che continua a crescere.Alla fine gli uomini si stanno rendendo conto di essere più soli di quanto credono, e come aniello ha detto, sentono degli esseri primitivi che albergano dentro se e urlano la loro solitudine. Provate a pensare alle chiese moderne.Sono ampie e spaziose e sembrano accogliere i fedeli in un caldo abbraccio con Dio. Io credo che negli ultimi anni si stia diffondendo un bisogno di assoluto, di condiviso. Ma come questo bisogno verrà soddisfatto è un punto interrogativo.

Anonimo ha detto...

Carissima GaYa,
interessante il tuo linguaggio.
Per lasciarti un bel commento alla MG...
Mind is what destroys the heart.
E io della mia mind sono fiera.
perchè il mio cuore ormai è talmente worn-out che non lascio farmi male da nessuno.
Sono razionalità al 98%.
Un concentrato attivo come VivinC.
Anche se a volte "I don't mind if I don't have a mind".
Eppoi io nn sono insensibileeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!
ora seguo le orme di GaYa e vado a battere sulla 38esima x 30 euRi!
[dio cm è scompiscioso quel video:°D]

bye.

Aniello ha detto...

Ragazzi... scusatemi per il ritardo, ma il mio PC in questi giorni è stato parecchio incasinato e non ho avuto neanche modo di prepararmi i pezzi da fare col gruppo. Ma ora sembra essere tornato alla sanità mentale (a differenza mia) e credo di poter finalmente rispondere ai commenti.

Premetto di non sapere chi(o cosa) sia GaYa,anche se ciò non è fondamentale ai fini della nostra analisi, e poi vorrei sottolineare che mi fa immensamente piacere il fatto che al mondo ci sia ancora qualcuno capace di definirsi razionale al 98%. Sono sempre stato convinto anche io di questa cosa e fino ad un paio di anni fa non avrei mai ceduto ad alcun comportamento irrazionale, per nulla al mondo. Ora, invece, tanta acqua è passata sotto i ponti, tante cose sono cambiate e la mia situazione è leggermente dissimile: credo di essere razionale al 70%, che equivale (in termini assoluti :D ) a molto più di quel 98% cui accennavo in precedenza. Mi spiego meglio.
Penso di aver capito negli ultimi tempi che bisogna essere quasi del tutto irrazionali per credere di essere quasi totalmente razionali.Eheheh. Strano? No, non del tutto. Razionale è un aggettivo che deriva da ragione (o da razione?), quindi presentarsi come essere razionale equivale a presentarsi come essere dotato di ragione. Ma cosa è la ragione? E' soltanto un concentrato di fredda determinazione e calcolo probabilistico?No, a mio avviso è molto di più. La ragione è per me la facolta che ci consente di capire di essere folli.Non è altro che lo strumento che ci dà la possibilità di capire che gran parte di quel che facciamo è irrazionale. Quando riusciamo a capire che non siamo noi ad avere il controllo su noi stessi ma è qualcosa di più complicato e selvaggio che ci governa, allora abbiamo fatto un passo in avanti, perchè ci spingiamo a porgerci domande e ad interrogarci. Potremmo anche chiederci perchè dover usare il cuore quando poi abbiamo la ragione a nostra disposizione. In base alla mia rinnovata irrazionalità, la risposta sembrerebbe ovvia. Dobbiamo usare il cuore (irrazionale) perchè così saremo sicuri di aver fatto qualcosa di razionale; cioè, visto che molte delle mie scelte sono irrazionali ed inconsce, scegliendo razionalmente di essere irrazionale in una data situazione, dà la garanzia di aver usato una certà quantità di razionalità.
In base a questo ragionamento folle, si ha che paradossalmente più volte si decide di essere irrazionali, maggiore è la razionalità utilizzata. :D

Ecco, ho finito di delirare ed ora passo a commentare il commento di Dazio

Aniello ha detto...

Ed ora eccomi tutto x Dazio

1)Non temere di scrivere boiate in questo blog... tanto io ne ho scritte talmente tante da poterci compilare un almanacco

2)breve parentesi relativistica: le idee di "bene" e "male" possono essere definite soltanto da colui che ha la capacità di creare e di dare uno scopo al creato.Il creatore. Sto parlando di Dio? No, sto parlando di ogni singolo essere umano che non si vincola ad ideologie e strutture preesistenti ma si lancia verso la costruzione di nuovi modi di pensare e nuovi modi di vedere il mondo; ognuno è capace di creare il suo mondo, deve soltanto avere la forza di comandarsi di crearlo. Una volta creato il proprio mondo i concetti di bene e di male verranno stabiliti dal creatore stesso. Bene la Santa Madre Chiesa si basa sul presupposto che nessuno possa essere un creatore se non il Creatore, di cui essa è unica e legittima interprete, ne segue che gli unici concetti di bene e di male universalmente accetabili, sono i suoi concetti di bene e di male. Visto da questo punto di vista, il discorso di Ratzinga non fa neanche una grinza no?
Scusatemi, ma è tardissimo e mi sto fondendo le cervella, quindi scriverò boiate su boiate :D
Ah, un'altra cosa... il concetto d creatore, bene e male è un concetto carissimo al mio buon amico tedesco Friedrich Wilhelm, che non è molto amato dai porporati...

3)Il film con la Kidman forse era "Birth: mi chiamo Sean", che se non ricordo male dovrebbe parlare di fantasmi e reincarnazioni o robaccia del genere

4)Beh... il tuo discorso su capitalismo e scopo di vita è ineccepibile. Magari il prof ti metterebbe -9 ma a me piace, anche perchè in un certo senso richiama anche l'idea di fondo di Weber nel suo "L'etica protestante e lo spirito del capitalismo", che da quel che ho potuto capire dice più o meno che preso atto del fatto che l'uomo non può influenzare le decisioni di Dio, deve lavorare affinchè si manifesti ciò che Dio ha deciso per lui, cioè la fortuna (salvezza) o la povertà (dannazione)

5)riguardo al bisogno di assoluto, ancora una volta mi trovo d'accordo con te. Abbiamo sempre più bisogno di assoluto e la Chiesa Cattolica si sta giocando malissimo la sua unica opportunità di fare qualcosa di veramente utile nella Storia. Potrebbe venire incontro alla gente facendo capire che a Dio non importa un fico secco se usi o meno il preservativo per fare l'amore e che non gli interessa un fico secco neanche del se andiamo o meno in chiesa la domenica.Se Dio si incazza per una cosa del genere vorrebbe dire che ha bisogno di noi, che ci vuole tutti ligi al dovere. La Chiesa dovrebbe far capire che le cose stanno esattamente al contrario e che non è Dio ad aver bisogno di noi, ma siamo noi che abbiamo bisogno di Dio. Un Dio che non pretende nulla da noi, ma che nonostante ciò riesca ad essere parte di noi, con allegria, con brio, insomma quel Dio che voleva farci conoscere quel povero nazareno che abbiamo crocifisso e che continuano a mostrarci i missionari coi bambini nelle zone povere del mondo... dunque non un dio con la faccia di un pastore tedesco (capita l'analogia? ahahah quel titolo de "il manifesto" mi fa ancora scompisciare dalle risate

Ora ho sonno e se ho qualcosa da dire lo faccio domattina.
Alla prox

Aniello ha detto...

Ah quasi dimenticavo

"The tune will come to you at last...
when all are one and one is all"

Se riuscite a trovare un senso a questa frase in questo contesto, fatemelo sapere